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Quest’oggi voglio parlarti dei piegamenti laterali (Parsva) e in particolare di Ardha Chandrasana, la posizione della mezza luna, nella sua variante sulle ginocchia e quella in piedi!

I piegamenti laterali fanno parte di quel genere di movimenti che generalmente non pratichiamo nella vita quotidiana, quindi inserirli all’interno della propria pratica è un vero e proprio toccasana che rinforza la colonna vertebrale.

Durante la pratica incontriamo spesso delle posizioni asimmetriche, ed è proprio rimanendo in queste che ci accorgiamo di qualche squilibrio corporeo, cioè ci sentiamo più forti e stabili o più flessibili su uno dei due lati del corpo. Questo dipende da uno squilibrio a livello della colonna vertebrale, di cui spesso si tralascia l’allenamento attraverso flessione laterale, che si ripercuote su altre zone del corpo. Quando viene praticata, la flessione laterale apre i lati del corpo espandendo le costole, approfondendo così il respiro, cosa che favorisce l’irrorazione sanguigna portando ossigeno a muscoli del torso e viscere. Anche i nervi spinali ne traggono beneficio, estendendosi, e la compressione fra le vertebre si riduce. Un senso di flessibilità e leggerezza si diffonde sulla parte alta del torso, sulla zona cervicale e sul capo. Oltre ad allungare ed estendere, questa tipologia di āsana riequilibra i lati del corpo.

Spesso all’interno di questa famiglia sono presenti adattamenti di altre āsana che aggiungono alla loro forma base un piegamento laterale (come in Parsva Virabhadrasana II o Parsva Sukhasana).

I piegamenti laterali sono legati simbolicamente alla capacità di schivare gli ostacoli che incontriamo sul nostro cammino: contemporaneamente allenano sia flessibilità corporea che mentale, sviluppando la capacità di adattamento alle situazioni.

Se fai una ricerca su web, troverai che l’immagine di Ardha Chandrasana (la posizione della mezza luna) più diffusa è relativa a un āsana molto impegnativo: in questa variante alla profonda flessione laterale si unisce l’attenzione per l’equilibrio e la concentrazione, una buona stabilità, l’apertura dell’anca. Ne esiste un’altra variante meno impegnativa, che si può praticare tranquillamente al livello principiante e si concentra principalmente sulla flessione laterale (quindi, per ora, non stuzzica l’equilibrio!). Poiché si sta sulle ginocchia, potresti voler mettere qualcosa di morbido a protezione, quindi non esitare a portare sul tappetino una copertina per creare uno spessore morbido. Nel video che allegherò a questo articolo troverai entrambi gli āsana.

Se ti piacerà la versione sulle ginocchia e vorrai inserirla nella tua pratica personale ti consiglio di inserirla all’inizio, per cominciare a flessibilizzare la colonna e a mantenerla per cinque respiri completi su ciascun lato. Prima di passare da destra a sinistra di mantenere per qualche respiro una posizione neutra di seduta sui talloni, per ristabilizzare la verticalità della colonna. La versione in piedi è sicuramente più complessa, ma è giusto cominciare ad esplorarla: nel video ti mostro come utilizzare un blocchetto a supporto, ma si può partire anche usando una sedia, o addirittura il muro!

La luna è un simbolo magico per lo Yoga: la nostra parte sinistra è governata dalla luna (chandra) e dal femminile, portatori di una qualità rilassante e calmante, accogliente. Molti āsana hanno il nome di un elemento naturale e questo riferirsi alla realtà che ci circonda ci aiuta a comprendere le peculiarità di questa o quella posizione. Ardha Chandrasana variante sulle ginocchia è una splendida posizione che, mentre irrobustisce i lati del corpo e mobilizza la colonna, permette al praticante di socchiudere gli occhi e visualizzare la forma della luna e il suo atteggiamento di testimone che osserva il mondo e lo bagna con i suoi raggi argentati. Inoltre riequilibra entrambi i canali energetici, Ida e Pingala, e porta beneficio al chakra del cuore (Anahata) e a quello del plesso solare (Manipura).

Ti aspetto sul tappetino per conoscere insieme Ardha Chandrasana!

 

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