Da un momento all’altro tutto può cambiare!

Questa e altre frasi che ricordano in qualche modo l’improvviso sconvolgimento di una nostra abitudine, di un nostro stato sociale o di un repentino cambio di direzione delle cose che ci porta a vedere il cambiamento come un mostro a tre teste pronto ad attaccare la nostra esistenza.

Nella cultura orientale e più specificamente nella cultura yogica, il cambiamento invece è una grande risorsa per mente e corpo, un’occasione per rinnovarsi e togliere ciò che non ci serve, per fare spazio all’essenziale e ad accogliere nuove opportunità.
Non solo, il cambiamento viene anche visto come: cambiare il nostro punto di vista, la nostra prospettiva sulle cose oltre che un rinnovamento corporeo, che ad esempio, nella pratica degli asana, il pranayama e di tutti gli esercizi di ritrazione dei sensi e meditazione troviamo.

Ma in che modo lo Yoga può aiutarci a cambiare la nostra routine e il nostro quotidiano?

Se pensiamo a come affrontiamo i cambiamenti nella nostra vita come reagiamo di solito? Riusciamo a gestirli in maniera corretta e semplice o abbiamo dei crolli psico-emotivi importanti? Sia che siamo nella prima ipotesi che nella seconda, lo Yoga può senz’altro darci una sorta di collante, un fissativo interiore per evitare gli effetti negativi e accogliere quelli positivi del cambiamento.

Yoga è unione e unione vuol dire che nulla è in contrasto, se una cosa si muove l’altra andrà ad accogliere il suo movimento. Se pratico un asana con la giusta respirazione, tutte le fibre muscolari e tendinee del corpo saranno in comunicazione fra di loro e con il respiro saranno connesse anche alla mente.

Già qui si sta attuando un cambiamento, noi da occidentali siamo soliti dividere la materia dallo spirito, la mente dal corpo ma questo lo yoga non può e non deve farlo altrimenti si creerebbe il paradosso stesso del termine di ‘unione’.

Ed è proprio quando iniziamo a percepire davvero l’asana dall’interno del nostro corpo in tutte le sue parti, corpo, respiro, prana e mente che siamo in unione e abbiamo quindi appena apportato un significativo cambiamento. Dall’essere parti a se stanti abbiamo ‘cambiato’ la nostra consepevolezza e la nostra percezione di come stiamo e siamo nel cosmo.

Ora, non voglio dire che questo sia immediato e semplice, ma che con la pratica giornaliera, e l’inserimento anche di piccole sequenze nella vostra routine, questo unire, creare movimento, cambiare la percezione e lo stato delle cose, vi renderà diversi, nell’approccio alle vita, anche fosse solo al quotidiano, che sembra scontato, ma scontato non è affatto.

Ci sono senz’altro delle categorie di asana che aiutano in questo processo di cambiamento e rinnovamento interiore come le torsioni – Parivritta e le invertite – Viparita , ma di questo ti parlerò in maniera più approfondita in un apposito articolo.

Intanto ti aspetto nel video blog che ho preparato per te, in cui ti parlo un po’ del mio cambiamento.

Buona Pratica!

 

 

 

Saluto all’Inverno

Il saluto all’Inverno, un vinyasa dedicato a questa splendida stagione per salutarne l’arrivo.

Sahasrara: una goccia nel mare

Una pratica meditativa di riconnessione con la Luce

Anahata: verde, il colore dell’amore

Una pratica meditativa per abbandonare ogni difesa e alimentare il seme di Anahata Chakra

Manipura: volere è potere

Una pratica meditativa focalizzata a risvegliare e rinvigorire il fuoco sacro di Manipura Chakra

Svadhisthana: spazio alla creatività

Una pratica meditativa per ricontattare la forza creativa di Svadhisthana Chakra

Meditazione per Ajna Chakra

Una meditazione profonda per connetterci con Ajna Chakra il nostro terzo occhio, approfondendo la relazione che questo centro energetico agisce sul nostro inconscio.

Muladhara e l’importanza delle basi

Una Pratica fisica per radicarci profondamente con il nostro primo chakra e stimolarlo con degli Asana specifici per la nostra base.

Pratica di Saluto all’Autunno

Un Vinyasa per “Salutare l’Autunno” e attivare il sistema linfatico e circolatorio, con una sequenza coniata dalla maestra Gabriella Cella.