Per il periodo storico che stiamo affrontando, mai come ora la parola connessione ha un sapore straniero, quasi alieno.

Le distanze fra le persone per il benessere fisico e comunitario devono essere aumentate e così anche quelle aggregative e di condivisione.

Proprio ieri sera facendo una passeggiata in uno dei quartieri di Roma, mi sono accorta di come questa lontananza forzata ci renda, in alcuni casi stranamente a nostro agio e in altri talmente a disagio che ci comportiamo come se nulla fosse accaduto.

Questo non vuole essere un commento di protesta o “giudicante” verso atteggiamenti giusti o sbagliati sul momento storico sanitario che stiamo attraversando, ma piuttosto vuole essere una riflessione condivisa su come stiamo approcciando alla paura del non sapere e all’imposizione della lontananza gli uni dagli altri.

La paura dell’ignoto, il pensiero che nulla può essere mai davvero sotto il nostro controllo, credo sia uno dei mali dei nostri tempi che spesso viene tamponato con il rumore, il caos creato dall’evitare di restare troppo con se stessi, dal momento però che siamo obbligati potremmo invece che fuggire da questo mostro inconscio, ascoltare cosa ci stia dicendo e perchè ci faccia tanto paura.

Ajna chakra, come già ampiamente trattato in un altro articolo, è il sesto chakra anche chiamato “terzo occhio” ed è considerato il chakra della connessione con il divino, il punto energetico che riesce a trascendere e a modificare le energie da materiali a immateriali, riuscendo a far connettere ciò che è interno e individuale con ciò che è intuitivo e universale.

In questo articolo dunque non tratterò nuovamente le caratteristiche di Ajna nel dettaglio, ma è necessario dire che quando Ajna è bloccato atteggiamenti di chiusura verso l’altro e verso l’esterno sono più preponderanti e la necessità di controllo sulla materia diventa più importante e presente, e credo che mai come ora sia importante per il benessere comunitario non perdere quella vicinanza che ci connette e ci umanizza, anche a livello universale.

É per questo che di seguito vorrei proporti alcuni asana da poter eseguire per attivare Ajna e provare così a sentirci più connessi, meno controllori e più intuitivi. Il mio consiglio è di abbinare questi asana ad una pratica di meditazione e pranayama che troverai sempre sul nostro sito nel settore, chakra.

ALCUNI ASANA PER STIMOLARE AJNA

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