​Ciao!

Quando siamo nella pratica fisica dobbiamo prestare particolare attenzione a tre cose:

  • sentire bene le aree diradicamento di ciascun āsana, che sono delle vere e proprie fondamenta su cui edificare la posizione;
  • focalizzarsi sull’allineamentoper trarre beneficio dall’āsana ed evitare di farsi male;
  • percepire bene le lineedi allungamento e proiezione dell’āsana.

Questi tre punti vanno ad unirsi a molti altri, ma si può dire che siano la base per lavorare bene un āsana. Se si sta seguendo una lezione con un insegnante, spesso e volentieri sarà lui o lei a ricordarvi questi punti o a correggervi, ma durante la propria pratica personale (o praticando con delle video lezioni, come in questo caso) bisogna essere vigili e attenti a questi tre punti, per beneficiare realmente dell’energia che fluisce grazie a quell’āsana e per evitare di farsi male. Lo Yoga parla di non-violenza, ahimsa, uno dei cinque Yama, che non è un principio da tenere a mente solo nella relazione con gli altri, ma anche in quella verso se stessi: eseguire un āsana correttamente ci protegge e ci permette di migliorare e rinforzarci. Questo non toglie che possano esistere degli aggiustamenti per quelle posizioni che non riusciamo ancora a prendere perfettamente, ma saranno proprio questi aggiustamenti e la loro pratica ripetuta a permetterci il conseguimento della posizione completa. La volontà gioca sempre la sua carta, e lo Yoga si misura con la volontà di ciascuno a migliorarsi anche grazie alla pratica fisica.

Durante la pratica questi tre punti uniti allo sguardo (il cosiddetto drishti, direzionato e focalizzato), alla consapevolezza del punto da cui si espande l’energia e a un respiro sempre presente, ci permettono di entrare nella posizione e di goderne appieno, individuando i muscoli che devono essere in tono e quali si possono rilassare o distinguendo i tipi di dolore (quello buono da quello cattivo), le diverse sensazioni che percorrono il corpo e raggiungono la mente.

Tutto questo per quale motivo?

 

 

Gli āsana sono dei veri e propri disegni geometrici. Il corpo, allineandosi, cercando di non spezzare linee, prestando attenzione alla proiezione di sguardo o degli arti, crea una vera e propria architettura, una costruzione che diventa una sorta di antenna tra terra e cielo, percorsa da un considerevole flusso di energia che ci lega al tutto. Poiché questa architettura è scorsa dal prana che fluisce è giusto definirla sacra. Le āsana sono architetture sacre, tempi, abbazie, luoghi di culto che custodiscono al loro interno lo spirito che andiamo a nutrire, a risvegliare, a rinforzare.

Nel video che ho preparato per te oggi ci prendiamo il tempo di sentire ogni posizione che ti proporrò, prestando attenzione a radicamento, allineamento e proiezione, ascoltando il respiro e le sensazioni del corpo, cercando di trasformarci in veicoli per l’energia.

Abitiamo il nostro tempio!

Pratica di saluto alla Luna

Una pratica serale per salutare la divinità interiore notturna del nostro essere, la femminile e acquatica Luna.

Eka Pada Rajakapotasana – La posizione del Piccione Reale

Un video tutorial per imparare insieme ad eseguire correttamente la posizione del piccione reale, con le varianti per tutti i livelli.

Pratica sull’Apertura del Bacino – Intermedi

Una pratica energica focalizzata sull’apertura di anche e bacino

APERTURA DEL CUORE

Una pratica completa di piegamenti all’indietro per riscoprire la bellezza della leggerezza del cuore che si apre alla vita.

Ardha Chandrasana – Creare Spazio con le Flessioni Laterali

Un breve video per imparare due varianti di ardha chandrasana

Prenditi il tuo Tempo

Una breve pratica da poter fare la mattina appena svegli o la sera prima di andare a dormire direttamente a letto per tornare in contatto con il nostro corpo e riprenderci il tempo che ci meritiamo.

Costruire Architetture Sacre

Traccia le linee del tuo corpo per costruire Asana come architetture sacre!