Ciao!
Oggi voglio parlarti di Manipura, il terzo chakra, a cui ho dedicato la breve pratica di oggi!
Il suo nome è formato dalle parole sanscrite mani=diamante, gioiello e pura=città, quindi letteralmente è “la città dove risplende il gioiello”. E’ conosciuto anche come Nabhistana chakra, che significa “situato nell’ombelico (nabhi)”, perché alcune tradizioni lo collocano in questa zona del corpo. Altre tradizioni lo posizionano nel plesso solare (che è anche il suo plesso nervoso di riferimento), fra ombelico e diaframma. Questa zona è una rete di terminazioni nervose che determinano spesso cambiamenti d’umore e stati d’animo a seconda di quello che assimiliamo, di come il nostro cuore batte, della digestione.
Manipura è un vero e proprio fuoco che trasforma l’energia che si assimila in energia individuale, che converte ciò che viene dall’esterno, assimilandolo e trasformandolo nel Sé. Per questo suo agire controlla le funzioni dello stomaco e degli intestini, che oltre all’assimilazione sono deputati alla liberazione degli scarti (ano). La ghiandola endocrina a lui è collegata è il pancreas, deputato alla produzione di enzimi digestivi che raggiungono l’intestino tenue (tra cui l’insulina). Anche questo chakra è da considerarsi un nodo che lo yoghin o yoghini scioglie per poter passare alla tappa successiva nel percorso verso la consapevolezza. Nella pratica, le flessioni laterali e le torsioni spinali sono funzionali a risvegliare questo chakra. I Parsva e i Parivritta sono infatti āsana che contribuiscono a massaggiare gli organi interni e a flessibilizzare e torcere la colonna vertebrale. In particolare le torsioni creano l’effetto di quando strizziamo una spugna bagnata: ci si libera dalle tossine e ci si prepara a assorbire nuovi nutrienti. Anche āsana isometrici che sviluppano forza e calore nella zona del plesso solare contribuiscono a risvegliare Manipura e a produrre grande quantità di energia. Il senso a cui è legato Manipura è la vista e un altro elemento d’azione sono i piedi: prima di agire, di avvicinarci con il passo a qualcosa che vogliamo fare lo guardiamo. Questa semplice azione/reazione determinano il nostro essere, infatti anche il terzo chakra, come il secondo, governa la nostra sopravvivenza. L’equilibrio in Manipura è l’equilibrio fra karma e dharma, fra la corrente che ci porta nel flusso di quello a cui siamo destinati e la capacità di sfruttare questa corrente con i propri mezzi per direzionarsi verso la meta che abbiamo.
I Vira Chakra che proteggono Manipura sono ai lati dell’ombelico, uno che governa la forza solare e maschile (a destra), l’altro la forza lunare e femminile (a sinistra). Per stimolare questi protettori le flessioni laterali sono un buon esercizio propedeutico ad una pratica incentrata sul terzo chakra.
Immaginiamo un diamante giallo, un sole che brilla poco sopra il nostro ombelico e che irradia prana in tutte le direzioni e verso gli altri sei chakra. Ecco Manipura, che è vitalità, ardore e potenza, legato all’elemento del fuoco che distrugge e trasmuta la materia sottile, tutelato dalla divinità Surya, il sole. La sua rappresentazione è un loto di colore giallo di dieci petali, al centro del quale si trova iscritto un triangolo rovesciato, centro del fuoco. I dieci petali rappresentano i problemi sentimentali che il fuoco deve bruciare, prima di passare ad Anahata, il quarto chakra del cuore. Il Bija Mantra che fa vibrare questo fuoco è RAM e il soffio vitale che lo governa è Samana, che sorge fra diaframma e ombelico e che crea equilibrio fra l’opposizione di prana e apana.
Una volta risvegliato questo chakra, il praticante raramente ricade nei primi due seguendo un’involuzione, questo perché con la presa di coscienza si attiva la percezione di stati di coscienza superiori che portano cambiare prospettive e a crearsene una più spirituale. Se questo chakra si potesse riassumere in un’espressione, questa sarebbe “io penso”, supportata da uno stato di coscienza che è libertà di agire subito dopo il pensiero, di esercitare il proprio potere, di realizzarsi e mostrare quello che si è. Data la sua propensione all’azione, l’ultima cosa che posso dirti è che ti aspetto sul tappetino per praticare insieme su Manipura!