Vishuddha significa il ‘purissimo – l’etereo’ e il passaggio in questo punto focale viene identificato infatti come il passaggio da uno stato ancora leggermente materiale (come quello di Anahata) ad uno totalmente spirituale, quello di Vishuddha.

É situato nell’area della gola, fra le clavicole e la terza vertebra cervicale, è quindi deputato al corretto funzionamento di organi come la tiroide, le paratiroidi, le ghiandole endocrine, la gola, le corde vocali, la trachea, il naso e le orecchie.

Il suo organo di senso è l’udito e come organo d’azione ha la bocca, e l’energia che lo caratterizza è quindi quella del suono.

L’energia corporea sgorga da Vishuddha dal basso verso l’alto e per questo motivo attraversando il fuoco di Manipura e l’espansione di Anahata, arriva alla gola purificato, favorendo così l’ascolto e la comunicazione.

É infatti connesso alla nostra capacità comunicativa, creativa, alla sincerità e alla nostra diplomazia.

Viene rappresentato come un fiore di loto da sedici petali di colore azzurro a rappresentare appunto la sua leggerezza e impalpabilità, il suo essere etereo e purificato da ogni traccia di materia.

É il colore che purifica i pensieri, che favorisce il rilassamento, che ricorda il cielo, disperdendo le energie negative; è rinfrescante e antisettico.

Il suo elemento è l’etere e un elefante bianco è l’animale che possiamo trovare all’interno delle visualizzazioni e delle illustrazioni di questo chakra.

Quando questo chakra è equilibrato il nostro lato creativo ne beneficia, le nostre comunicazioni e relazioni sociali sono rilassate e libere dal giudizio.

Quando invece è bloccato a livello fisico possiamo incorrere in infezioni alle vie respiratorie come: sinusite, raffreddore, tracheite, faringite e laringite, oppure patologie alla tiroide, disturbi all’udito e alla cervicale.
Dal punto di vista psicologico ed emotivo abbiamo difficoltà nell’ascolto dell’altro e nella comunicazione dei nostri pensieri, tendendo a fuggire dalle interazioni sociali, a chiuderci in noi stessi, diventando sempre più introversi sentendoci costantemente inadeguati.

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